CONTEMPORANEA
Arte e Artisti a Roma
Artisti del Municipio XVI

Sezione Arte: FOTOGRAFIA


DANIELA MONACI

Breve Nota Biografica
 

Mostre personali

1994 Galleria Arco di Rab Roma Catalogo con testi di Gabriella Dalesio e Ludovico Pratesi
1997 Galleria Il Segno Roma Catalogo con testo di Sabrina Zannier
1997 Studio Arte Recalcati Torino Catalogo con testo di Sabrina Zannier
1998 Museo laboratorio di arte contemporanea
Università degli studi di Roma la Sapienza a cura di Rossella Caruso 2000 Recalcati Arte Contemporanea Torino con testo di Cristina Mundici
2000 Il Segno Roma con testi di Mario Luzi, D. Lancioni e C. Mundici
 

2002 Silvy Bassanese Arte contemporanea Biella –Torino con testo di Sabrina Zannier
- “Tra me e me” video installazione Studio Lipoli Roma a cura di E. Nobile Mino e S. Vedovotto
2003 -“ Per visibilia ad invisibilia” – video proiezione Auditorium Goethe Institut di Roma
a cura di Musica Verticale
2004 “via del plebiscito 107” Roma a cura di Rita Batosti Granelli

 


e numerose collettive

   

Cliccate sulle miniature per ingrandire le immagini.

   


 


Web site:

via C.Pisacane 35
OO152 Roma
Tel 06 5817429 d

e-mail:
 anmonaci@tiscali.it

Breve Nota Critica

Daniela Monaci lavora essenzialmente con il mezzo fotografico, anche se in occasione di interventi installativi, ha usato i più diversi strumenti, dalla polvere di colore ad una pianta, dalla creta, alle stoffe, al vide, al disegno

Ha lavorato sul corpo femminile, visto con occhio ravvicinato e frammentato, con una serie di cicli definiti ognuno da una diversa componente cromatica: c’è un ciclo blu notturno, un ciclo luminoso in grigio chiarissimo (in cui la foto originaria sembra trasformarsi in delicata grafite) e un ciclo in nero.
Il ciclo in nero è composto da immagini di corpi che emergono dal buio e nello stesso tempo sembrano di nuovo esserne inghiottiti; sorrisi, respiri, gesti appaiono su quella soglia tra la luce e il buio e cercano l’incontro con l’altro, tra desiderio e paura
Nel ciclo grigio i corpi si distendono nella luce, sereni in se stessi, in un abbandono calmo e silenzioso, assorti in una impalpabile relazione con lo spazio e la luce.

Più recente una serie di lavori sulla “natività”, sul mistero e lo sgomento dell’entrare nel mondo da un lato e dell’accogliere dall’altro, timbrati in forti tonalità rosse, dove ancora una volta il colore assume un forte significato espressivo e simbolico, in questo caso di amore e pericolo assieme.

Sempre in tema di nascita ed origine delle cose, sta lavorando ad una una serie di paesaggi, o visioni sulla natura: ma anche qui non è la realtà contingente che interessa all’artista: Il suo immaginario va a cercare ciò che è dentro il senso profondo delle cose e i suoi paesaggi sono visioni in cui gli elementi di cui è formato il mondo, aria, acqua, terra, fuoco, spazio si mescolano e si incontrano, come colti nel momento in cui si uniscono e si dividono per dare forma alle cose. I lavori sono in un rigoroso bianco e nero, spesso sottolineati da un nero totale, spazio concettuale del vuoto totale da cui emerge la dinamica degli elementi.
Questo lavoro sulle “visioni” si sta evolvendo in immagini di forte sintesi, sottolineate invece dal colore,usato in chiave irreale ed evocativa
Nella serie dei lavori “Vertigine” la bellezza degli alberi dei parchi romani si dispiega in immagini che risucchiano lo spettatore in un vortice verso il cielo, dove un forte senso di spiazzamento e di insicurezza si insinua nel piacere della visione.

Come sempre lo scarto tra reale ed irreale è sottile: è come se lo sguardo dell’artista si posasse sulle cose attorno a noi, (e questo è il momento dello scatto fotografico) ma poi operasse un impercettibile scarto e delle cose indagasse il mistero, l’origine. (ed è il momento della rielaborazione con il computer)

Pur operando con la fotografia, l’artista si muove con grande amore e rigore all’interno della tradizione pittorica italiana, che emerge in molte sue immagini, non come citazione, ma come, direi, DNA , come pelle stessa dell’artista, che nella nostra cultura classica si è formata e la porta con se, pur nella tecnologia più avanzata, coniugando in maniera semplice e diretta passato e presente, storia e contemporaneità.
 

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