ELENA DUMITRESCU
Breve
Nota Biografica
Rumena, nasce
il 10 ottobre 1971
Educazione:
Università Nazionale di Arte Plastiche – Bucarest, Romania
Posizione presente:
borsista di creazione all’Accademia di Romania, Roma, Italia
lettore universitario, Università Nazionale di Arte, Bucarest,
Romania
E-mail:
bobi_d_e@yahoo.com
Telefono: (+39) 06 320 958 71 77 / (+39) 06 320 15 94 int 127 /
(+4) 0745 463594
Mostre
Collettive
1994
- Galleria “Barcsay Jeno”, Accademia de Arte, Budapesta, Ungaria
1995
- “Il dialogo della libertà”, Galleria “Galla” Bucarest
- Mostra di pittura e scultura , Galleria “Apollo” Bucarest
- Mostra di scultura , Galleria di Università Nazionale di Arte,
Bucarest
- Mostra di scultura, Galleria “¾ “ di Teatro Nazionale di
Bucarest
1996 – Salotto di scultura , Galleria “Orizont”, Bucarest
1997 – Mostra di scultura alla Ludwig Forum, Aachen, Germania
1998
- Salotto di scultura , Galleria “Apollo”, Bucarest
- “Le arte del Fuoco”- biennale di arte decorativa, galleria ¾
T.N.B.
1999
- “Scultori Români Contemporanei”,Conservatorio di Athena,
Grecia
- “Accenti –impronte, galleria di Museo di Letteratura di
Bucarest
2001
- Mostra di scultura, Officio Nazionale di documentazione e
mostre di arte, T.N.B.
2002
- “Remember- Le donne che hanno creato il Mar Mediterraneo e il
Mar Nero”, galleria ¾ a T.N.B.
2004
- “Visitando Velasquez”, galleria T.N.B.
- “Salotto di primavera”, Galleria del Palazzo Mogosoaia
- “Scultori Români Contemporanei”, Galleria “Apollo”, Bucarest
2005
- “Salotto della primavera e le donne creatore”, Galleria
“Senso”, Bucarest
- Salotto della Federazione Internazionale Culturale Femminile (F.I.C.F.),
Aumale, Francia
- “Spazi Aperti”, Accademia di Romania in Roma, Italia
Personali:
2001 – Mostra di scultura, Galleria della Università Nazionale
di Arte, Bucarest
2002 – Mostra di scultura, galleria “Simeza”, Bucarest
2005 - Mostra di scultura, Galleria “Caminul Artei” Bucarest
Borse e premi:
1993 – Premio della Fondazione “Marcel Guguianu”
1994 - Borsa della Fondazione “Cratere”, Francia
1995 – Borsa “Theodor Aman”
1995 – Stage di documentazione nel Istituto “Nicolae Iorga”,
Venezia, Italia
2000 – Premio “Gheorghe Anghel”, per scultura
2004-2006 – Borsa “Vasile Parvan”, Accademia di Romania in Roma,
Italia
Cliccate sulle
miniature per ingrandire le immagini.
Breve Nota
Critica
In un contesto
in cui riproporre, in una maniera figurativa un tema gia
esaurito dalla tradizione dell’arte europea, potrebbe
significare per la maggior parte degli artisti un blocco
creativo, La genesi di Elena Dumitrescu mette in motto un
meccanismo di straniamento sorprendente e originale che supera
non soltanto la semplicità mimetica del racconto ma anche la
sterilità astratta di un’ interpretazione concettuale. Il
secreto dell’espressività delle figure di carta che attuano la
figura archetipale di Adamo-Cristo nelle sue ipostasi classiche
è nascosto in una poetica dell’instantaneo, che mette in rilievo
la fragilità della forma, la sua leggerezza, la sua continua
metamorfosi in una catena di immagini. Non è a caso che le tre
coppie di Adamo ed Eva sono sorprese in una dinamica di
movimento continuo che attua la forma della freccia (la
creazione di Eva), della spirale (la tentazione), oppure quella
dei contorni paralelli (la cacciata). Anche se la presentazione
scenografica dei corpi nudi di Adamo rispecchiati poi nel corpo
di Cristo riprende il tragitto narrativo del racconto biblico,
l’artista ci propone più di un’allegoria sculturale degli inizi
della storia umana. Il nascosto, l’irrepresentabile, l’assenza
sembrano avvolgere tutte le figure che nella loro incompiutezza,
invocano una dimensione di significato assente. Il pezzo di
carta bianca, da cui si stacca leggermente la figura appena
accennata, di Adamo, il suo sonno fragile centrato
sull’espressione infantile del viso a palpebre chiuse e poi i
suoi occhi aperti verso il posto dove si dovrebbe trovare Eva,
oppure verso la sua assenza, suggeriscono una nuova poetica
dello sguardo che viene focalizzato sulla ferita, sull’apertura
della forma. Nella sua impossibilità di chiusura monadica, nella
sua apertura costitutiva, il corpo, la figura, e implicitamente,
l’arte, diventa il ricettacolo privilegiato dell’invisibile.
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