close   carla cantatore

 
     Pareti geometriche che inducono e conducono alla solitudine, una solitudine cercata, trovata, oppure una solitudine alla quale inaspettatamente non si riesce a sfuggire... e poi i lampi di colore, la necessità dialettica, la necessità di poter comunque stabilire un rapporto, un dialogo, la necessità comunque di parlarne... la possibilità di poter fare un discorso per immagini, per toni sommessi e misteriosi, fatti di inquietanti silenzi e assordanti vuoti, vuoti da riempire, da riempire con le parole, con i segni, con i colori, con i frammenti diun discorso appena iniziato e del quale è impossibile ipotizzare la fine... Questo e molto altro, credo, è Carla Cantatore.

Giorgio Fasan