STEFANO BRANCA

Breve Nota Biografica

Un giorno mi capita sotto gli occhi una lamiera sagomata di acciaio che avevamo prodotto in ditta, comincio a guardarla con occhi diversi, e pensieroso la prendo per portarla nel mio studio.
L’indomani provo a collocarci degli oggetti sopra e tento e ritento fino a che non trovo una disposizione che mi da sensazioni che non avevo mai provato prima, da quel momento non mi sono più fermato.
Cominciavo a ricevere da alcuni oggetti emozioni particolari, alle quali non riuscivo ad oppormi. Blocchi di acciaio di peso incredibile o esili profili centinati mi attraevano in modo irresistibile, sentivo un ‘impellente necessità di modificarli, di intervenire su di essi fino a trovare un equilibrio che mi dava sensazioni di puro piacere. Questo lavoro poteva durare anche dei mesi per un singolo oggetto se questa armonia non nasceva, poi, come per incanto, ogni cosa veniva a trovarsi in un preciso spazio, si collocava al suo posto, l’opera era conclusa. Ormai non potevo più fermarmi, questa necessità diventava parte di me, come il respirare e il bere. Ma più passava il tempo e più questa sete aumentava.
Ora è passato qualche anno e non mi stupisco più di quello che è avvenuto, ci convivo giornalmente, cercando ogni volta di coglierne il lato più emozionante.
Spero solo che la gente apprezzi la sincerità d’intenti e se lo ritiene utile getti uno sguardo su ciò che umilmente faccio accarezzare ogni mattina dalla luce del sole.

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Breve Nota Critica

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