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CONTEMPORANEA
Arte e
Artisti a Roma |
Sezione
Arte: PITTURA
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PAOLA STELLA
BONGARZONI
Breve Nota
Biografica
Nata a Roma nel
1968 da sempre sostenuta da uno spirito creativo trasmesso dal
padre, avrebbe desiderato poter frequentare le canoniche scuole
d’arte, ma per vicissitudini familiari la sua crescita si è
rivolta verso altra tipologia di studio e professione.
Ma proprio per quella spinta creativa indissolubile e per la
propria visione romantica-esistenzialista della vita, non ha
smesso mai di porgere lo sguardo verso l’arte ed ogni
espressione figurativa e poetica che, nei tempi e nei modi che
le sono stati consentiti, l’hanno condotta in un primo periodo
alla rappresentazione decorativa d’interni (interagendo con
tutti i tipi di supporti: stoffa, vetro, ceramica, murales), poi
all’illustrazione di libri, fino ad approdare ad una ricerca
pittorica (tramite le tecniche dell’olio e dell’acquerello, ma
soprattutto della tempera – acrilico) più espressiva ed
interiorizzata, per certi versi forse più matura e sentita.
Una costante ineluttabile della propria passionale esistenza,
ricerca che profondamente sente di dover approfondire con
continua sperimentazione perché non si finisce mai di conoscersi
e di dirsi, di raccontarsi con la propria cifra ben definita ma
sempre in continua evoluzione.
Ha frequentato le scuole della arti ornamentali di Roma "Ettore
Rolli" e "San Giacomo", alcune botteghe d'arte sia di ceramica
che di sperimentazione pittorica (tempera, acquerello, olio e
tecniche miste) a Roma, a Firenze e a Bologna.
A tutt'oggi frequenta la Scuola Romana di Fumetto.
Mostre:
Ha partecipato a mostre presso enti pubblici e privati:
- Palombara Sabina (2003); - Soriano nel Cimino (2004), -
Torretta Valadier di Roma (2005); - Fasano di Puglia (2005); -
Al Four Point Sheraton di Roma (2005).
E' già in programma un'altra mostra per fine maggio 2006 alla
Torretta Valadier di Roma.
Cliccate
sulle miniature per ingrandire le immagini.
Breve Nota
Critica
C’è una speranza nella
pittura d’oggi, per domani, c’è uno spiraglio che si chiama
passione, passione forse ingenua, forse poco presentabile nei
salotti “buoni” e fortemente intellettualizzati.
Passione integra per quello che sempre è stata (e forse sarà
ancora) la pittura: amore della realtà, pur poi trasfigurata e
amata, come si trasfigura e si ama chi si ama, realtà che ha in
sé dunque tutte le magie, le astrazioni, le invenzioni
possibili.
Dico sempre: basta avere occhi buoni e attenti.
E questa profonda ricambiata passione si esprime attraverso la
materia rivissuta, adeguata e commisurata ad ognuno di noi che
s’avventuri ancora sulla tela.
Ripudiamo una volta ancora le false, presuntuose avanguardie, i
dinieghi e i distacchi filosofici, l’ironia a tutti i costi:
ritorniamo alla passione che per i nostri occhi trasforma il
mondo che incontrammo e che ci presenta ogni giorno miracoli di
luci, ombre, profondità, corposità e dissolvenze, energie e
dinamiche in continua evoluzione.
E’ la “straziante bellezza del creato”, direbbe Pasolini.
Non rinunciamo a questa dolente bellezza, testimoni come siamo
della vita, non vendiamo tutto in cambio di dissanguati fantasmi
concettuali, di spettri aridi e cerebrali che come l’ombra di
Amleto ci conducono lontano dal giorno e dalla luce.
Così l’approccio alla tela di Paola Stella Bongarzoni che nel
suo mondo conduce per mano la passione di una realtà che cerca
di capire e di amare: per questo la racconta con tutta la
sincerità e la contraddistingue.
Ascoltiamo con fiducia lei e tutti quelli che credono ancora la
pittura il sogno del mondo che rivive in noi, nutrito di noi.
Luigi M. Bruno
La sorgente
dell'arte di Paola Stella Bongarzoni è l'esperienza emozionale e
spirituale della realtà. La realtà è infatti resa
"soggettivamente" espressiva per farla coincidere con le sue
risonanze interiori.
Tutto ciò la avvicina alla pittura degli Espressionisti,
rispetto ai quali però l'uso dei colori è meno violento e la
pennellata meno energica e aggressiva.
Notevole il gioco delle forme, che spesso creano vortici, figure
squadrate e al contempo morbide, tanto da immergerle in un
drammaticità che si coglie grazie alla particolare accentuazione
cromatica e al tratto utilizzato dalla pittrice che seppur
frammentato resta incisivo.
Per questo si può dire che la sua pittura, intensa e passionale
ed espressa in una sua ben riconoscibile cifra, è dunque basata
sul concetto della tela come veicolo di emozioni.
Pierfrancesco
Maiuri
"La pittura di
Paola Bongarzoni apre l'esperienza delle assonanze tonali e dei
ritmi compositivi alla lettura che si fondono nelle scene, alla
garbata intimità dell'episodio, rendendo altamente suggestiva la
composizione al riguardo del rapporto arte-storia umanesimo.
Vediamo documentato l'aspetto della pittrice, quello più diretto
e semplificato, in cui la Bongarzoni mostra una notevole finezza
d'indagine psicologica. La luminosità delle pennellate, i colori
che evocano l'intimità dell'ambiente, concorrono ad aumentare il
senso di spontaneità."
Livio Garbuglia
Crtitico d'arte
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