|
CONTEMPORANEA
Arte e
Artisti a Roma |
Sezione
Arte: FOTOGRAFIA
|
VALERIO BISPURI
Breve
Nota Biografica
Valerio Bispuri, romano, in questa città si
laurea in Lettere dove ancora vive e lavora.
Fotografo per passione, ha iniziato ad esporre le
sue fotografie dal 1995. Lavora come giornalista
all'Unità, l'Espresso, Diario e Avvenimenti.
Valerio Bispuri a Roma. Ha esposto a Roma in
alcune gallerie tra cui, nel 1998 alla galleria
"Palladio". Sue fotografie sono state
pubblicate sull'Espresso, Avvenimenti ed Elliot.
Cliccate sulle
miniature per ingrandire le immagini.
Breve
Nota Critica
E' nella sicurezza dei volti, nella fermezza
dello sguardo, nell'affascinante entrare ed
uscire dalla porta di una realtà lontana, che le
fotografie di Valerio Bispuri devono essere
lette. Troppo spesso accade, o per volontà
dell'autore o per un "nostro"
inconsapevole bisogno, che uno scatto ci racconti
di una realtà deformata e non corrispondente al
vero, facendo azione più sul nostro pensiero che
sull'autentico e originale significato. E quella
manifestazione esteriore, così tipica dei
bambini, spontanea e non sempre facile, viene
così equivocata, alienando l'idea come
l'emozione. Con tatto e sensibilità, calandosi
nei panni di un bambino, tornando bambino ed
entrando in quel delicato mondo, Valerio Bispuri
riesce a "raccontare non raccontando".
Con pulizia ed eleganza lascia che sia il
soggetto ad essere, non rubando ma quasi
chiedendo, non con l'animo intriso di necessità
o richieste ma con una consapevole coscienza di
chi sa che è stato bambino. Valerio Bispuri, in
questa mostra, riesce a non turbare quel delicato
equilibrio fatto di sguardi, volti e situazioni,
che sono alla base del suo interessante lavoro.
Giuseppe Ametrano
Esistono vari modi di costruire un racconto.
Valerio ha costruito il suo, viaggiando e
catturando attimi e realtà diverse, tra loro,
nello spazio, lontane. Mosca, Gerusalemme,
Tobago, Erice, Santiago rappresentano, per tanti
distratti, l'estetico richiamo di un moderno
Grand Tour. Valerio ha legato con un sottile ed
invisibile filo questi mondi. Con occhio
sensibile li ha indagati; con intelligente
distrazione li ha fermati; con lucido realismo ha
costruito il suo racconto. Le sue fotografie sono
le piccole storie di questa narrazione, il cui
filo conduttore è l'incontro quasi ineluttabile
con lo scorrere del tempo. Il tempo del gioco, il
tempo dell'incontro, il tempo della solitudine,
il tempo dell'attesa: la mostra percorre gli
spazi, li pone in rapporto dialettico, cancella
le loro differenze ed annulla le distanze. Con
occhio critico, consapevole, mai retorico,
Valerio ha appuntato nel suo personalissimo
taccuino di viaggio emozioni, episodi, brani di
esistenze; ha colto con spirito profondo il
"ciclo della vita", dicendo che tale
ciclo non ha tempo, non ha spazio. Sia che offra
ritratti di ragazzi cilieni, dove la forza
espressiva dell'immagine si coniuga felicemente
con la sicurezza dell'uso dell'apparecchio
fotografico; sia che si soffermi sui volti di
stanchi vecchi siciliani; o che si perda tra la
folla di una decadente piazza moscovita.
Consuelo
Lollobrigida
L'autore scrive
.......
Ho sempre pensato che la vera immagine dell'uomo
fosse in un volto, in un gesto. Credo che c'è un
istante in cui dalle espressioni nascoste si
intraveda qualcosa che si avvicina alla verità,
forse perché sono gli unici momenti senza tempo.
Mi piace avere la sensazione di catturare il
tempo, di fermarlo e chiuderlo in uno spazio, il
mio spazio. La fotografia è un entrare ed un
uscire dalla realtà. Così, camminando nelle
favelas cilene, nei sobborghi di Orano in
Algeria, nelle strade di Gerusalemme, lungo il
Nilo, nei vicoli di Cuba, nelle piazze di Mosca o
nei paesini della Sicilia, ho cercato momenti e
situazioni in cui potessi perdermi e osservare.
Ho sempre creduto che nella consapevolezza che la
vita è un ciclo, stia la vera libertà.
Torna
all'indice
|