CONTEMPORANEA
Arte e Artisti a Roma
Artisti del Municipio XVI

Sezione Arte: FOTOGRAFIA

FILIPPO ANELLI

Breve Nota Biografica

Nato a Genzano di Lucania (Potenza), fin da bambino vive a Roma, ove ha studiato, laureandosi in Economia e Commercio.
Coltiva molteplici interessi. Conoscitore ed istruttore di yoga, appassionato all’arte, si è avvicinato sempre più alla fotografia.
Nei suoi numerosi viaggi, effettuati in Italia ed all’estero, prospetta un tragitto fotografico per scoprire l’unità ed il comun denominatore che unisce uomini e ambienti, anche nella loro molteplicità: India, Egitto, Marocco, Francia, Finlandia ed Italia. Anche se gli ambienti, i climi e le culture possono essere molto differenti, nella bellezza e nella originalità delle immagini si scopre il filo conduttore: un messaggio di umanità.

Mostre
Collettive:
- 6/92 Città Nova (RM) Proposta di immagini e incontri senza frontiere
- 5/95 Roma XVI Concorso fotografico Vittorio Bachelet
- 10/95 Roma Centro espositivo “Il Torchio”
- 4/99 Palazzo Colonna (Marino) L’arte come concetto
- 6/99 Ottica Vasari (Roma) Gli animali e noi (terzo premio)

Personali
- 2/96 Libreria Croce (Roma) Un cammino attraverso ambienti e volti
- 2/00 Chiesa Santa Rita (Roma) Al di là dello spazio tempo alla ricerca dell’umano

Cliccate sulle miniature per ingrandire le immagini.

 

 

 

 

Breve Nota Critica

Queste fotografie sono state scattate nel corso di una decina d’anni. Sono foto di un viaggiatore che è intimamente convinto di poter cogliere un elemento non rintracciabile in nessun particolare dettaglio ma di significato universale, quello, in sostanza, per cui l’essere umano è tale sotto qualunque cielo od in qualunque circostanza. L’autore ama l’immagine dalla finestra. Tutto viene visto come se fosse osservato dal visitatore che è comunque al di fuori della realtà che vuole riprodurre. E’ coinvolto e commosso ma fino ad un certo punto, tanto che permane il dubbio se le persone ritratte siano in posa o meno.
Certo l’ipotesi di base resta quella per cui i volti, anche se diversi, possono richiamare una certa unità e questa unità consiste appunto nello sguardo che cerca al di là dell’apparenza immediata per cogliere una sorta di assenza.
Da un lato emergono suggestioni di composizione geometrica, dall’altro restano altrettanto presenti i riferimenti alle cose più semplici come il clima, il cibo, il riposo.
Così l’attitudine tipica del mezzo fotografico a cogliere l’attimo fuggente è modificato piuttosto verso l’idea della sosta rasserenante e della quiete.

Prof. Claudio Strinati
(Soprintendente ai beni Artistici e Storici di Roma)
 

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